domenica 28 giugno 2009

La ceretta, la cellulite e...un'ustione di secondo grado.

Era sabato e finalmente era arrivato il momento della ceretta, evviva!!
Sveglia presto, colazione e via in macchina alla volta del mio centro estetico di fiducia.
Non c'era Lucia, la mia estetista del cuore, al suo posto Iurga, scura,scura, occhi a mandorla, con la linea nera naturale, sembrava proprio un'indiana, di quelle di Bollywood, assomigliava tanto a quell'attrice indiana che ha fatto "Sognando Beckham", che ora fa E.R.
Che bello è la mia ora di coccole e chiacchiere.
Di solito mi confesso, chissà perchè, ma andare dall'estetista mi fa effetto confessionale, ovvero effetto lettino dello psicanalista, come se a strapparmi i peli con una striscia di cotone ci fosse un professionista, pronto ad ascoltarmi per darmi qualche dritta sulle mie catastrofi mentali, sarà il fatto che solitamente la tirapeli sconosciuta, alla quale non importa un fico secco dei miei racconti, mi ascolta distrattamente e per questo non mi giudica, quindi posso dire quello che voglio senza dovermene preoccupare.
Parlando, parlando chiedo a Iurga un consulto sul mio antipatico problemino di ritenzione idrica, volgarmente chiamata cellulite.
Quindi dopo avermi spalmato la crema idratante sulle gambe, fa un rapido screening alle mie cosce, palpandomi nei punti strategici, e facendomi girare e rigirare.
Alla fine viene fuori che eravamo d'accordo, ho effettivamente un problemino di cellulite, proprio sotto i glutei e nell'interno cosce, lei dice che con un ciclo di massaggi risolvo tutto, perchè siamo ancora in tempo prima dello sfascio completo, io però voglio una crema per tamponare momentaneamente ed ecco che arriva il fluido magico, un unguento che messo mattina e sera dovrebbe aiutare il drenaggio dei liquidi...mah, resto scettica, ma lo prendo, non senza fami dire il costo del famoso ciclo di massaggi, ed eccola lì che se ne esce con parole tipo pressoterapia e bendaggi a freddo( ???? ), che sicuramente sarebbero risolutivi in breve tempo, parliamo di circa due mesi di trattamento, alla modica cifra di 400€...che pensandoci non è tantissimo per una persona normale, ma per me che non ho una lira è un investimento piuttosto importante, su cui riflettere attentamente...quindi ci sto riflettendo!!
Poi era l'ora della cena da Marta e Marco, poi vi racconterò di loro, insieme mi fanno provare belle sensazioni, mi fanno sentire bene, ci possiamo confrontare sullo stesso piano intellettuale, perchè sono proprio belli belli, infatti il tempo passa in un battibaleno ed erano già le tre del mattino...
E così oggi è domenica, mi sveglio con progetti mangerecci, mi piace tanto fare il pranzo della domenica, mi piace che sia speciale, di solito mi dedico al menù ed alla preparazione con grande cura, per oggi avevo pensato di fare gli gnocchi con le melanzane e la scamorza affumicata, il coniglio lardellato al forno e una buona insalata per sciaquare la bocca.
Così dopo la colazione, prendo la pentola a pressione, ci metto le patate, per fare gli gnocchi, copro d'acqua e chiudo con il coperchio, metto il timer e dopo 20 min. apro la valvola, il vapore inizia ad uscire ed io, convinta di poterlo fare, giro la manopola del coperchio e BOOOM...si sente uno scoppietto...l'acqua è esplosa fuori insieme al vapore...mi ha investito...non è niente, non è niente, stai tranquilla ( ero io che mi di tranquillizzavo da sola )...Marzia che succede, era sceso giù..presto, mettiti la crema per le ustioni, come hai fatto, sei un'imbecille, fai sempre le cose a cazzo ( era Filippo che mi sgridava )...pochi minuti dopo stavo facendo su e giù lungo la stanza, per distrarmi e convincermi che il dolore è solo uno stato mentale che si può controllare, ci provo sempre, ma stavolta non mi riesce, non era proprio uno stato mentale era un dato di fatto...mi bruciava tutto l'avambraccio sinistro...e pulsava e mi venivano i brividi per tutto il corpo e non avevo sensibilità sui polpastrelli e mi tremavano le mani...
IL 118, c'era bisogno del 118, il medico di guardia mi ha detto di raffreddare la parte di metterla per 10-15 min. sotto l'acqua corrente...poi è stata la volta delle fitostimoline e della fasciatura su tutto l'avambraccio...ma stava accadendo qualcosa...sentivo che la mia pelle gonfia stava subendo ua metamorfosi, non ho voluto guardare...poi nel pomeriggio finalmente il dolore si è attenuato e in serata ho tolto le bende...che brutto!!!...mi sono fatta una bella ustione di secondo grado...non la descriverò...potrebbe impressionare...
...e, mentre io piango per il mio povero braccio scempiato, il mio grillo parlante mi dice...è la tua tendenza autolesionista che ti ha fatto ustionare, perchè ora sei in crisi emotiva e ti sei voluta provocare dolore...che paura...io so che è vero...il mio corpo conosce questa tendenza...solo che quando è inconscia è un pò difficile fermarla!!!
...ancora mi consolo, poteva andare peggio il getto di vapore poteva sfigurarmi...quindi sono stata fortunata!!

giovedì 25 giugno 2009

La piccola Sara e miss Minci

Povera Sara!!
la mattina su italia uno fanno una selezione di cartoni animati che vanno a ripescare nella memoria di ognuno di noi...in questo periodo è la volta di Sara.
Non so chi sene ricorda, ma quando ero piccola io, tanti e tanti anni fa era un appuntamento fisso tutte le mattine.
La scena era più o meno questa, io e mia sorella tutte belle pronte, vestite, lavate, profumate, sedute al grande tavolo della casa della nonna a guardare i cartoni animati mentre facevamo colazione, perchè mia madre, per quanto ci avesse provato, non riusciva a toglierci i cartoni del mattino.
Mia sorella solitamente beveva il suo latte e Nesquick, che ci piaceva così tanto, senza troppi storie, io, diciamo una mattina si e l'altra pure, mi versavo tutta la tazza di latte addosso, sporcandomi tutta tutta, per intero...a quel punto la mia cara mamma diventava isterica, ma di brutto proprio, povera mamma, era costretta a prendermi e lavarmi di nuovo da capo a piedi, toglermi i vestiti e il grembiule che mi ero impataccata e vestirmi di nuovo, il tutto urlando e imprecando come una ossessa, però oggi, col famoso senno di poi, posso capirla, doveva accompagnarci a scuola e poi andare a lavorare in cantina.
Faceva i salti mortali per farci stare tutti bene, puliva, cucinava, stirava e lavorava!!
Allora dicevo di Sara, era la storia della bambina che da figlia di un ricchissimo colono inglese diventa la squattera del collegio dove il suo papà l'aveva iscritta, solo perchè era rimasta orfana e nessuno poteva pagare la sua retta mega costosa...che impressione ci faceva tanta cattiveria da parte del rettore del collegio la crudele Miss Minci, che poverina era però tanto infelice, non aveva nessuno che la amasse.
Lo so sembra una storia troppo brutta da far vedere a dei bambini, però c'è il lieto fine...Sara ritorna ricca e non deve più fare le pulizie e sopportare le cattiverie altrui, e Miss Minci viene punita per la sua insensibilità...che soddisfazione ho provato all'ultima puntata, ancora mi ricordo perfettamente la sensazione!!!
Chissà, forse la crudezza della maggior parte delle fiabe, in cui succedono quasi sempre ai protaginisti un sacco di brutte cose, vedi Hansel e Gretel, Cappuccetto Rosso, Pinocchio...ecc.ecc.ecc., deriva dalle tragedie greche con il loro fine catartico, forse servono a lasciare una segno sulla nostra mente pura di bambini, che da piccoli accantoniamo in un angolo della nostra immaginazione, per poi ritrovarlo ed elaborarlo da adulti...perchè diciamolo pure, l'essere umano cambia nei secoli, ma rimane sempre identico a se stesso...un animale con il dono della parola e dell'intelletto.
"...fatti non foste per viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza..." ( liberamente tratto dal canto XXVI dell'Inferno, dove Dante descrive gli ospiti dell'ottava bolgia: i fraudolenti )
Infondo era una fiaba anche "Le Nuvole", una commedia di Aristofane...piena di metafore e di insegnamenti per tutti!!

Ma abbiamo alfine imaparato?

E fuori piove...diciamo che forse non è così male, almeno non mi viene voglia di andare al mare, che devo studiare, ma soprattutto mi devo depilare che sembro uno scimpanzè e prima di domattina non ho trovato un buco dall'estetista...e si, è l'unico lusso che ancora mi permetto a cui proprio non ho potuto rinunciare!!

Una nuova orchidea...e l'herpes simplex...

Oggi ho finalmente chiuso la brutta avventura del tirocinio e per gratificarmi mi sono regalata una nuova orchidea.
Le ho dato un nome, si chiamerà Coraline, ha i fiorellini piccoli e bianchi, l'ho scelta con cura, ho guardato una per una le radici, per vedere se erano verdi e turgide e alla fine ho scelto lei, sarà la piccolina di casa, visto che ne ho già un'altra fucsia.
Una volta a casa però ho sentito una serie di pulsazioni sul mio labbro superiore, che si è iniziato a riscaldare preoccupantemente, già sapevo cosa sarebbe accaduto di lì a breve...e infatti eccolo qui, davanti allo specchio in tutto il suo splendore il mio compagno in ogni momento di stress: l'herpes simplex!!
Ho già provveduto a curarlo con la magica cremina da un milione di dollari al grammo...in un paio di giorni sparirà, maledetto!!!
Intanto è già giovedì...come corre il tempo e come stanno passando gli anni, velocemente, troppo velocemente!!
Che fretta che avevo di crescere quando avevo sedici anni ed ero nella mia stanzina della casa paterna, in quel di Cirò Marina, non vedevo l'ora di arrivare alla mitico traguardo dei 18 anni.
Come mi stava stretta la mia età, la casa, il paesino, che curiosità di andare via di esplorare il mondo e oggi???
18 anni li ho fatti e sono passati, sono andata via, ho vissuto in una grande città per tanti tanti anni, un pochino ho viaggiato, ho lavorato, ho cercato di crescere, ma chissà se veramente sono cresciuta, mi sento ancora così incompleta.
Ancora a combattere con i miei fantasmi, ancora a risolvere le trame adolescenziali, lasciate ingarbugliate da quel dì in cui ero bambina.
Ancora bambina, bambina costretta a chiedere, bambina che non può andare da sola, bambina che non ha nulla di quello che aveva sognato, che non ha costruito ancora niente con le proprie forze.
Pare che ormai io sia diventata cinica, niente più sogni, e dire che mi piaceva tanto sognare, niente più speranza nel prossimo, ero partita credendo negli altri più che in me stessa e che fatica ritrovare la fiducia, almeno in me stessa, che fatica non sentirsi trasparente e non farsi abbattere...
dall'indifferenza, dall'individualismo esasperato, dalla mancanza di sensibilità che mi circonda, dall'egoismo...che poi mi sono scoperta egoista anch'io, non senza difficoltà, chè ho sempre creduto di essere una grande altruista, mentre invece non sono altro che una egoista della peggiore specie, di quel tipo che pensa sempre agli altri, che si fa in quattro per aiutare tutti, per salvare il mondo, ma poi si scopre che lo fa solo per una subdola forma di egoismo, per riempire i propri vuoti, e per una enorme insicurezza che non ha mai affrontato!!!
...dovevo pur difendermi dalle brutture della vita...in fondo solo un pò di egoismo che ho imparato a conoscere e affrontare, poteva andare peggio!!
Ancora in cerca di qualcosa, ancora desiderosa di crescere, mi pongo milioni di domande, ad alcune trovo risposte, per altre chissà...sono a lavoro.
Solo un rimpianto in questo mio percorso, aver perso i sogni di bambina, essere diventata un pò più grigia...chissà forse però passerà e ci saranno di nuovo i colori!!!

domenica 21 giugno 2009

Coraline e la porta magica...istruzioni per tornare bambini

Ieri sera, dopo aver deciso di mollare qualcosa delle innumerovoli cazzate che stavo facendo, tipo il tirocinio, tipo andare a servire nel ristorante delle scimmie, mi sono potuta concedere una sana serata di gioco...
Abbiamo deciso di andare in un fantastico cinema a Livorno, che ahimè era di quella merdaccia di Berlusconi, dove, tra le 9 sale di cui è composto, c'è la sala 3D.
Volevamo vedere il nuovo film del regista di Nightmare before christmas e per farlo ci voleva assolutamente la sala in 3D, e una buona dose di bambinite, concedetemi questo neologismo.
Quindi armati di tanto entusiasmo e curiosità, due bambini, ci mancava solo lo zucchero filato ed il berrettino a strisce con l'elica, come i bambini al luna park disegnati nei cartoon...
Ebbene, fatto il biglietto, mentre io, entrata perfettamente nella parte di baby Marzia, mi lamentavo perchè volevo scegliere i posti, ci siamo avvicinati all'ingresso della sala, dove ci aspettava una mascherina con la scatola degli occhialini 3D.
ATTENZIONE..."gli occhiali non sono forniti di cerniere, quindi non si chiudono, non sgraffiateli involontariamente, non lasciateli incustoditi, potrebbero dare senso di nausea, vanno restituiti alla fine del film non sono un souvenir, anche se il biglietto è stato costoso, non sono occhiali da sole...", poi ci ha dato gli occhialini e siamo entrati.
FINALMENTE!!!
Abbiamo preso posto, messo gli occhiali e siamo entrati nel fantastico mondo di Coraline...dico entrati perchè la sensazione è proprio quella di stare dentro al film, siamo stati avvolti dalla fantasia...

Che bella la leggerezza, mi sono sentita tanto bene, anche se credo che molto dipendesse dalle mie decisioni, ovvero la mia decisione di mollare il tirocinio che avrei dovuto svolgere con sei splendide ma paranoiche fanciulle e che non mi avrebbe insegnato nulla, la decisione di non essere sempre disponibile per le scimmie del ristorante, visto che si, ho bisogno di lavorare, ma non a patto di farmi sballottare da loro, dove per sballottare intendo dire, serate in cui vado a lavorare e non dovevo, ma loro non hanno pensato di avvertirmi, oppure giorni in cui mi chiamano all'ultimo momento ed io mi sono già organizzata...e anche basta direi bisogno si, ma in balia delle scimmie noooooooo....MAI!!!

mercoledì 17 giugno 2009

...di nuovo a studiare

Dunque oggi ho ricominciato a studiare!!
Dopo essermi laureata mi sono detta, basta, ora hai finito con i libri e con lo sforzo intellettivo..e invece, mai dire mai!!
Oggi ho messo il mio cervello a lavoro nuovamente per attività mnemoniche, che richiedono grande concentrazione.
Infatti dovrò, nel minor tempo possibile, prendere confidenza con materie per me sconosciute, che dovranno diventare per me pane quotidiano da qui alla data della fatidica ennesima prova selettiva: "IL CONCORSO ALL'INPS".
Ebbene si, io che mai avrei voluto, mi sottoporrò alla tortura del CONCORSO PUBBLICO, che così si svolgerà:
siccome che siamo "10.000.000" di iscritti da tutta Italia ( penso!!!) bisognerà sostenere dapprima una prova preselettiva, ovvero rispondere a un numero X di domande a risposta multipla, in un numero X di ore sui seguenti argomenti:

ELEMENTI DI DIRITTO DEL LAVORO E LEGISLAZIONE SOCIALE
ELEMENTI DI DIRITTO AMMINISTRATIVO
ELEMENTI DI CONTABILITA' PUBBLICA

Prego notare l'uso di ELEMENTI per definire il campo delle materie da studiare, e che vuol dire, che non finiscono qui, che dopo dovrò affrontare i mattoni di cui gli elementi sono solo la pozzolana???
A seguito di questa prova, semmai cela dovessi fare, ne seguiranno altre 2 scritte sulle materie di cui sopra ed una orale, al seguito delle quali fatiche dovresti essere assunta all'INPS...bah!!

Che dire per una che voleva smettere di studiare perchè si era scocciata e voleva lavorare direi che questo programmino non è niente male!!

Poi che dire, quando sai che il tuo benemerito presidente del consiglio lavora così alacremente per far star bene tutti noi giovani di belle speranze.
Il cuore si riempie di gioia e di giubilo all'udire le sue parole, nell'apprendere della sua incessante opera di ricostruzione economica, sociale, culturale...ecc ecc, della nostra amata "patria", in cui ormai io non mi riconosco più, non mi ritrovo più, di cui ormai poco è rimasto, se non le misere rovine, testimoni di una storia che fu.

La sua ultima fatica, per chi non lo sapesse, è stata quella di lavorare al nuovo slogan pubblicitario per promuovere il turismo nel nostro bel Paese, insieme a, rattaratarà, rullo di tamburi, Michela Vittoria Brambilla, altro benemerito ministro del governo.

La donnina avrebbe interrotto, per suo dire, il nostro presidente, mentre ad Arcore, insonne, carico di preoccupazioni per il SUO paese, stava ritoccando i progetti delle nuove soluzioni abitative che verranno fornite, a breve, agli abitanti delle tendopoli d'Abruzzo.

Ebbene, il racconto della donnina, vede il nostro presidente che, interrotta una delle sue 1000 attività, le consegna il frutto del suo massimo sforzo creativo: il nuovo volto con cui l'Italia si presenterà al mondo, imbellettata e lustrata per essere ammirata...o derisa, a voi la sentenza, guardate e giudicate...su youtube Alex Kornfeind-Finalmente l'Italia ha il logo che si merita...
( ho armeggiato per un'ora e non sono riuscita ad inserire il link, alla fine ho ceduto...ancora non sono proprio pratica )


Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere,
di gente infame che non sa cos'è il pudore.
Si credono potenti e gli va bene,
quello che fanno e tutto gli appartiene.
Tra i governanti,
quanti perfetti e inutili buffoni,
questo paese devastato dal dolore,
ma non vi danno un pò di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore.

Non cambierà,
non cambierà.
Non cambierà,
forse cambierà

Ma come scusare
le iene negli stadi e quelle dei giornali.
Nel fango affonda lo stivale dei maiali,
mene vergogno un poco e mi fa male
vedere un uomo come un animale.

Non cambierà,
non cambierà.
Si che cambierà,
vedrai che cambierà.

Si può sperare,
che il mondo torni a quote più normali,
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature.

Se avremo ancora un pò da vivere
la primavera intanto tarda ad arrivare.

( Povera Patria, Franco Battiato )

lunedì 15 giugno 2009

"...non sò a chi dà i resti!"

Quando si dice "non sò a chi dà i resti":

Quando stai facendo un lavoro, che ti piacerebbe anche fare, se solo telo facesero fare!
si, mi piace giocare con le parole, per lavoro intendo dire uno Staqe, che ti aveva tanto entusiasmato, perchè ti piacerebbe tanto lavorare nel settore degli eventi, di cui finora, dopo una settimana, ancora non hai minimamente visto nulla, eccetto cartelline da ripiegare, blocchi e penne da metterci dentro e per finire carico e scarico macchine.
Già, perchè quando le PROJECT MANAGERS, scriviamo corretamente in inglese, non sia mai, devono partire per un evento si devono caricare come mule tutto il materiale...e poverine, donne sottopagate, vuoi non aiutarle, sono così graciline; ed è così che ti ritrovi a fare su e giù per una rampa di scale almeno 5, barra 6 volte carica come una mula a tua volta...in compagnia ci si sente meno sfruttate!!

Quando vai a servire, non a mangiare, badate bene, al ristorante il venerdì, finito il lavoro, di cui sopra, ed il sabato, perchè il riposo per te è solo una parola in mezzo a tante altre.

Quando, proprio ora che sei impegnata a fare un milione di cose per sbarcare il lunario, escono le date del concorso, a cui la tua mammina, santa donna, ti aveva iscritto nel 2007.
Così l'8 luglio nel pieno del caldo torrido romano, devi prendere armi e bagagli e dirigerti al Palalottomatica alle 11:30, per sostenere la prova preselettiva, dove vedrai milioni di disperati come te che tentano la sorte...perchè di buonasorte si tratta visto che ne rimmarranno solo 500.

Quando devi pure studiare per le prove selettive dell'8 luglio, che sono la bellezza di 240 pagine di QUIZ a risposta multipla, su argomenti che tu nemmeno sai che cosa vuol dire il nome...speriamo che la mia memoria non mi abbandoni proprio ora...sarebbe il dramma dei drammi!!

Quindi si è capito che volevo dire che non sò proprio a chi dà i resti...va a finire che devo studià pure ad agosto!!

..e vabbè, disse donna lena, quando ha visto la gatta, la figlia e pure lei prena!!

domenica 14 giugno 2009

Ricordi di domenica

Quando ero piccola la domenica di pasqua e il giorno di s. giuseppe si andava dalla nonna Mafalda.
La nonna Mafalda...quanti ricordi pensando alla mia nonna.
Arrivavamo che era quasi tutto pronto, lei stava faccennianno in cucina dalla mattina presto, si svegliava all'alba, la mia nonnna, da brava contadina massaia.
Già sull'uscio odore di pasta al forno, di ragù di maiale, di patate al forno...
Poi appena arrivavo in cucina, la gioia di vedere la nonna che ci sorrideva, il suo sorriso dolce e stanco, e ci baciava, a me e mia sorella, e ci dava il pane con il sugo, pieno d'olio, quanto era buono!
Poi correvamo nel corridoio, i miei cugini erano già arrivati, che circo riuscivamo a mettere su noi bambini, eravamo tanti, sette piccole pesti che scorrazzavano per la casa, come era grande la casa della nonna.
E il balcone, la nostra pista di formula uno, ci mettevamo tutti in fila ai box di partenza e poi via di corsa per vedere chi sarebbe arrivato primo, quanto ridevamo tutti insieme...
Ma dalla cucina arrivavano tanti rumori, il ragù che bolliva, con gli involtini e la pancetta di maiale, sembrava vivesse, i peperoni salati e le patate che friggevano in un bagno di olio, anche loro un altro suono e un'altra vita, e l'odore forte del pecorino che la nonna aveva messo nella pasta china, dalle mie parti si riempie di tanti, tanti ingredienti, le polpettine di carne, la provola, le uova sode, la soppressata, e per finire una abbondante spolverata di pecorino casaluro...che sapore!!
La sala da pranzo era già tutta apparecchiata e guai ad entrarci e mettere in disordine...c'era la tavola dei grandi e, vicino alla poltrona, la tavola per noi bambini, proprio davanti al muro dove era appesa un pelle d'orso con il pugnale di fianco, che storie ci inventavamo su quella pelle, poi si scoprì che l'aveva riportata mio papà da un suo viaggio in Finlandia, se non sbaglio, chissà forse anche questa è una fatasia di bambina!
Che allegria, che gioia la casa della nonna, ricca di suoni, di odori, di amore...
Oggi la nonna non c'è più e la sua casa è vuota, non ci sono più i mobili, ci sono le crepe sui muri e un enorme catenaccio alla porta...non è più dei nipoti bambini, ora è del nipote cresciuto male, che non si ricorda più delle corse sul balcone, delle nostre risate, dell'amore che abbiamo condiviso.
In lui non ha lasciato alcuna traccia!

venerdì 12 giugno 2009

Alice in wonderland

Ma quanto sono ingenua???
non saprei dirlo neppure io, ancora alla mia non più tenera età, credo nelle favole!
Quale favola??
Tutte quelle che mi raccontano e che leggo, sono veramente alice nel paese delle meraviglie, solo che il mondo in cui viviamo noi, anzi la nazione in cui mi trovo costretta a vivere, è il nazione della spazzatura, a voler usare un eufemismo, perchè sono una gentildonna.
Gente spazzatura, non ti rispetta nessuno, non conta niente che hai studiato, e mentre studiavi cercavi di lavorare per diventare una persona migliore, una professionista capace di affrontare tutte le situazioni...no dico, ma che importanza ha??..NESSUNA!!
Lavori spazzatura, e formazione spazzatura, cercano laureati, ma poi li mandano a lavare le macchine, e io RIDICO potevo direttamente andare a cercare lavoro in un autolavaggio, mi sarei divertita di più e poi vuoi mettere il guadagno!!!
E che diavolo maledetto, cerchi di mantenere il buon umore, la calma, ti sforzi di vedere il lato B e ti convinci che certamente sarà migliore, ma NON E' COSI'...è l'illusione di Alice...niente viaggi fantastici, niente fantasie, solo un percorso nell'incubo al buio...ci vorrebbero Groucho Marx e Dylan Dog per combattere i mostri!!
...Concludo così la mia prima settimana di tirocinio con questa amarissima considerazione!!
..mio padre direbbe "non ci pensare, non ne vale la pena"..e vabbè e io non ci penso.

e ancora devo finire di raccontare come cacchio si è conclusa la mia cena...che ora sarebbe un bel pensiero...uff.

giovedì 11 giugno 2009

...la fine della cena,

Lo so è stato un pò lungo il percorso, ma alla fine finirò di raccontare "LA CENA".
Ero rimasta ai secondi, ecco le mie ricette.

SECONDI PIATTI

Filetto di orata con panure di mandorle e limone, su rosti di patate.

Ingredienti:
150 gr di filetto di orata per commensale
200 gr di mandorle senza le bucce
la scorza di un limone, non trattato possibilmente
sale grosso una manciata, olio d'oliva quanto basta

Dunque, se volete potete sfilettare da voi le orate, io faccio così, altrimenti, cosa assai più veloce, lo chiedete al vostro pescivendolo di fiducia, che parola antica che ho usato, pescivendolo.
Ebbene una volta avuto, in qualsiasi modo i filetti, io suggerisco di adagiarli in una pirofila e di ricoprirli, non troppo, di sale grosso e olio.
Riponeteli così conditi in frigorifero per circa due ore, mi raccomando che non sia troppo il sale altrimenti si cuocciono e non è quello che vogliamo ottenere, ciò che perseguiamo è solo un leggera marinatura.
Trascorse le due ore, togliete i filetti dalla pirofila, eliminando i residui di sale grosso, adagiateli su una placca, ricoperta di carta da forno e ricopriteli, questa volta potete abbondare, con la panure di mandorle, l'olio della marinatura più un altro pò.
Infornate, i filetti così drogati in forno caldo ( 180' ), per 10' al massimo, non dovrà seccarsi troppo altrimenti non sarà più buono.
Fate così la panure: mettete nel mixer da cucina, quello con le lame rotanti, la mandorle, sbucciate mi raccomando, con le bucce del limone e tritate.
Verrà un composto che troverete piuttosto compatto, non preoccupatevi è l'olio di mandorla, dopodicchè mettetelo in una ciotola ed unitevi sale qb e pan grattato, anch'esso quanto basta, vene accorgerete quando sgranandolo con le mani diventerà più granuloso, sarà la giusta consistenza.
Per i rosti di patate considerate una patata di medie dimensioni per due commensali.
Sbucciate le patate e grattugiatele con la grattugia con i fori più larghi, quella che si usa per fare le carote da mettere nell'insalata....finisco più tardi devo scappare...

mercoledì 10 giugno 2009

un assaggio della cena

La famosa cena, per la quale fervevano i preparativi è ormai trascorsa da ben due giorni, oggi è già mercoledì...
Ho già detto abbondantemente sul menù, nulla invece sulle ricette.
Dunque ora durante la mia pausa pranzo cercherò di descriverle tutte con la massima chiarezza.

ANTIPASTO

Insalatina tiepida di seppie con punte e vellutata di asparagi
. ( per 8 )

1,5 kg di asparagi
2 kg di seppie
prezzemolo, aglio
olio, sale, aceto

Bollite le seppie e tagliatele a julienne molto sottili, come per fare il sushi.
Pulite gli asparagi e mettete da parte le punte.
Fate cuocere i gambi degli asparagi nell'acqua di cottura delle seppie che avrete messo da parte( ci vorranno circa 20'), nel frattempo avrete cotto anche le punte degli asparagi, facendo attenzione che rimangano croccanti ( ci vorranno circa 10'), a questo punto tuffate gli asparagi in acqua ghiacciata, vedrete che così non perderanno il loro verde brillante.
Frullate i gambi con parte dell'acqua di cottura, sale e olio, dovrà risultare piuttosto liquida, vi suggerisco di fare le prove versandone alcuni cucchiai su un piatto piano, se muovendolo la salsa scivolerà bene allora avrete la vostra vellutata.
Fate un leggero soffritto con uno spicchio d'aglio e fatevi insaporire la seppia bollita, con sale, aceto e prezzemolo, pepe nero a piacere.
Siamo pronti a montare il piatto.
Velate il piatto da portata con la vellutata ottenuta e adagiatevi sopra la seppia tiepida.
Servite e stupite!!

PRIMO PIATTO

Ravioli di asparagi profumati con mandorle e limone, al ragù bianco di orata e pannocchie.


Per il ripieno:
Asparagi 1kg
mezza cipolla bianca
bucce di limone, non trattate
100 gr di mandorle
100 gr di parmigiano
sale
Per il ragù bianco
1 orata (piccola)
1,5 kg di pannocchie
vino bianco secco 1 bicchiere
aglio
burro
Per il ripieno:
tagliate gli asparagi e fateli stufare con mezza cipolla affettata, sale e olio.
Quando dico stufare intendo coprire le verdure a filo con l'acqua e farle cuocere con il coperchio, fino a che non si sarà asciugato il liquido di cottura.
Nel frattempo frullate le mandorle con le bucce di limone.
Una volta cotti gli asparagi frullateli e mescolateli con la purea di mandorle e limone, insaporite con il sale e il parmigiano.
A Questo punto preparate dei ravioloni quadrati piuttosto grandi, calcolatene al massimo 4 per piatto.
Il condimento
Fate un brodetto di pesce, con l'orata e il sale, fatela bollire anche per un'ora, dovrà disfarsi.
Nel frattempo fate un soffritto leggero con l'aglio, al quale aggiungerete le pannocchie e la polpa dell'orata sbriciolata con le mani, subito dopo fate sfumare con el vino bianco e terminate la cottura con qualche mestolo di brodetto di pesce precedentemente filtrato ( quello che avanza tenetelo da parte, servirà per mantecare i ravioli ).
Fate bollire i ravioli in abbondante acqua salata, fate attenzione a non romperli mentre le rimescolate, una volta cotti ( ci vorranno circa 6/7' ) fateli mantecare per alcuni minuti con una noce di burro.
Impiattate e servite...è un sapore molto molto delicato!!

oioioi...devo riprendere a lavorare..ci aggiorniamo alla prossima puntata con i secondi ed il dolce...

...che fatica scrivere le ricette cercando di essere chiara...spero di esserlo stata!!

lunedì 8 giugno 2009

la cena e l'ufficio nuovo

L'ufficio nuovo.
Evviva ho inziato il mio fantastico tirocinio, sono di fronte ad un computer, finalmente, una scrivania, nuove cose da imparare...sono felice!
Sta però finendo la mia pausa pranzo, in cui ho mangiato il filetto di orata avanzato ieri sera, che cena ieri sera...ho sperimentato dei nuovi accostamenti che si sono rivelati veramente deliziosi...ora dovrò rimettermi all'opera, è solo il mio primo giorno!!

domenica 7 giugno 2009

la cena..

Finalmente la cena!!!
Oggi sono di gran menù delle stelle...abbiamo ben tredici persone al desco di Pappiana, bisognava pensare ad un menù per l'occasione.
Detto fatto, pensato il menù, che ho provveduto a modificare un paio di ore fa durante il mio viaggio in treno di ritorno da Firenze.
Si, perchè ieri ho trascorso tutto il pomeriggio e la serata con una mia amica a Firenze, che mi ha fatto alloggiare in un albergo con i tanti cardiologi che partecipavano al convegno che aveva organizzato...che dire, splendida città, un soffio di civiltà evoluta, stando a Pisa mel'ero un pò dimenticata...velata critica alla città che mi ospita!!
Parlerò poi di Firenze e della cena di gala a cui ho partecipato, in qualità di imbucata di eccellenza, torniamo ora al mio menù per la cena di stasera.
Dunque ho pnsato di aprire il pasto con un'insalatina tiepida di seppie con asparagi, per proseguire con dei ravioli con un ripieno di asparagi conditi con un sughino bianco di pannocchie; come secondo piatto farò dei filetti di orata romatizzati al limone e mandorle serviti su dei rosti di patate, impepata di cozze e baccalà in pastella, che ancora non ho deciso se portare in tavola come secondo o antipasto...vedremo: Infine per chiudere decorosamente un siffatto pasto realizzerò delle tartellette al cioccolato con fragola e crema..
Questo velocemente, più in là i dettagli, ora vado a sfilettare le orate...

...e speriamo che sia tutto buono!!!

venerdì 5 giugno 2009

...che fatica...

Che fatica essere chi sono, con i miei mille perchè e i miei potrei, dovrei, vorrei, faccio notare l'uso del condizionale, forse un pò di insicurezza??...beh mi consolo pensando che chiunque nella mia posizione sarebbe un tantino insicuro...
Quale posizione?...ma quella di chi vive un pò qui un pò lì da troppi anni ormai...ma questa è un'altra storia...ci sarà tempo
Che fatica sentire mia madre che non mi incoraggia mai,anzi l'unica cosa che le viene da dirmi è:"..a Pisa c'è stato il concorso dei vigili urbani...perchè non l'hai fatto.."..Io vigile urbano..Io con una divisa..che significa fischietto, disciplina, superiori, gerarchia e chi più ne ha più ne metta...ma vi pare???mi parla come se non sapesse chi sono...immensa tristezza.
Comunque oggi l'avevo chiameta per farle gli auguri, è il suo anniversario di matrimonio.
Quindi comunque, anche se non mi ascolti, anche se non capisci quello che cerco disperatamente di fare, tanti auguri mamma...che, in fondo, se voi non vi foste sposati io non sarei qui a scrivere!
Che fatica stare dietro agli umori di tutti cercando di non dispiacere nessuno, una funambola, questo sono diventata...camminare sulla corda senza precipitare
Che fatica aspettare Lele e Giancarlo, con cui dovrei cenare, che mi hanno fatto mettere tutta in ghingheri dalle otto e ancora sono qui che aspetto...sono le otto e mezza e arriveranno tra una mezz'ora buona buona
Che fatica guardarsi allo specchio, mi vedo tutti i difetti del mondo e ogni volta penso che dovrei dimagrire...che c'ho il culone e le coscione!!
Che fatica arrivare in fondo alle giornate

...ma alla fine avrò quello che desidero...

...e che cacchio!!girerà la ruota anche per me...vuoi che non succeda!!

giovedì 4 giugno 2009

Ciak 2 "lievito naturale il giorno dopo"


Stamattina "il barattolo" era lì sul primo ripiano del frigorifero, stava aspettando che io lo vedessi...com'è cresciuto...dopo circa 24 ore il mio lievito naturale ha raddoppiato il suo volume, ed è ancora in movimento....mi viene in mente il rumore del mosto quando fermenta.
Ricordi lontani che con un filo immaginario legano la mia infanzia con la mia crescita di donna.

Da bambina l'odore della cantina, quando andavamo a prendere mamma e c'era la vendemmia, dovevamo sempre aspettarla, lei, segretaria della cantina di "Don" Salvatore e "Don" Antonio, allora gli uffici erano proprio dentro la cantina, vicino alle botti che gorgogliavano.
Mentre l'aspettavamo era d'obbligo il giro d'ispezione nel labirinto delle botti d'acciaio, alte alte, con le scale, una foresta di tubi e rubinetti dai quali una vota pronto sarebbe uscito il vino, poi c'erano gli operai che ci facevano giocare, a me e mia sorella, sui carrelli per le pedane, erano il nostro monopattino, su cui provavamo per la prima volta il brivido dell'alta velocità!..E poi c'era il laboratorio...la stanza del mistero...ampolle, provette, bicchieri sporchi, uno strano odore di cera lacca bruciata e tante etichette...mi intrufolavo spesso a curiosare, gli oggetti sempre maneggiati e lasciati in angoli diversi, mai nello stesso ordine, ma sempre lo stesso odore...che poi altro non era che l'odore della cera lacca sciolta per siggillare le bottiglie più pregiate...mi sentivo così coraggiosa.
Ho risentito lo stesso odore tanti anni fa quando partecipai ad una improvvisata vendemmia, in un casale ormai lontano, nel cuore della Maremma toscana...c'erano pochi filari di uva bianca e nera da raccogliere, il caldo dell'estate ormai terminata aveva rovinato quei tristi grappoli, cosicchè più che la fatica ci stancò dover scegliere tra acini buoni ed acini in putrefazione.
Eravamo un manipolo di uomini e donne, anzi meglio, loro erano uomini e donne, noi eravamo degli inutili cittadini, armati di tanta tanta buona volontà, ma che non sapevano neanche tenere le forbici in mano, suscitando così l'ilarità dei nostri improvvisati compagni d'armi.
Due omoni e due donnone...con mani grandi e callose, mani ricche di contadino, ricche di sole, di terra, di lavoro, d'amore e d'abbondanza...e noi, le mani pallide impegnate alla meno peggio in movimenti sconosciuti.
Alla fine della raccolta, che fu in verità assai magra, arrivò il momento del torchio, portatile alimentato dalla batteria di una giardinetta...finita la pigiatura abbiamo versato il succo d'uva nelle botti. Dopo una settimana, o poco più, era mosto e ribolliva con un fragoroso gorgoglio...

Bene....chiusa la parentesi dei miei ricordi torniamo alla pasta madre, elencherò di seguito i procedimenti con cui ottenerla, il primo è molto lungo e necessita di grande pazienza e dedizione, il secondo è una mia rivisitazione, più semplice e agevole.

Pasta madre secondo il metodo più naturale possibile:

1 fase
250 gr di farina ( 1/2 integrale 1/2 manitoba )
1 dl d'acqua
1 cucchiaio di miele
Mescolate in una ciotola di vetro ( mai plastica ) coprite e lasciate fermentare per 24 ore ( farà le bolle e odorerà di acido ).
2 fase
250 gr di pasta
200 gr di farina
1,2 dl di acqua
Mescolate, togliete 250 gr di pasta e buttatela ( vi devono rimanere sempre e solo 250 gr di prodotto ), il resto va nella ciotola a fermentare per altre 16 ore.
3 fase
250 gr di pasta
200 gr di farina
1,2 dl acqua
Mescolate togliete 250 gr di pasta e buttatela via ( devono rimanere sempre e solo 250 gr di pasta ) il resto va nella ciotola a fermetare per altre 12 ore
4 fase

250 gr di pasta
200 gr di farina
1,2 dl acqua
Mescolate togliete 250 gr di pasta e buttatela via ( devono rimanere sempre e solo 250 gr di pasta ) il resto va nella ciotola a fermetare per altre 8 ore.
5 fase
250 gr di pasta
200 gr di farina
1,2 dl acqua
Mescolate togliete 250 gr di pasta e buttatela via ( devono rimanere sempre e solo 250 gr di pasta ) il resto va nella ciotola a fermetare per altre 6 ore
.

6 fase
250 gr di pasta
200 gr di farina
1,2 dl acqua
Mescolate togliete 250 gr di pasta e buttatela via ( devono rimanere sempre e solo 250 gr di pasta ) il resto va nella ciotola a fermetare per altre 4 ore.


A questo punto la pasta madre sarà pronta e va conservata in una ciotola di vetro con coperchio in frigorifero.

Di solito si usano 150 gr di pasta su 600 gr di farina.

Se la pasta è arzillae adatta alla panificazione lo vedrete dal fatto che una volta fuori dal frigo in due o tre ore raddoppierà di volume.


la pasta madre va rinfrescata almeno 2/3 volte prima di fare il pane e sempre almeno una volta alla settimana sennò muore o diventa acidissima dando un sapore cattivo al pane.


Rinfreschi

250 gr di pasta

125 gr di acqua tiepida

250 gr di farina

Mescolate, impastate velocemente. Metà lo usate per il pane ( o lo buttate ) metà lo lasciate lievitare per 2/3 ore coperto e poi in frigorifero.


Periodicamente rinfrescate con solo manitoba e aggiungendo un cucchiaino di miele per dare una sferzata di vita ai fermenti.


Io l'ho fatta seguendo alla lettera questo procedimento, svegliandomi anche all'alba, e per alba intendo le 5:30 del mattino, per eseguire tutte le fasi della lavorazione, ma alla fina l'ho buttata perchè non avevo una bilancia per pesare le dosi...quindi è tassativo l'uso della bilancia per non sciupare ore di fiduciosa attesa!


Pasta madre secondo il mio metodo rivisitato e corretto:


1 fase

Fate l'impasto per il pane nel modo tradizionale, ovvero con il lievito di birra, fatelo lievitare normalmente, io lo faccio lievitare 2 volte, la prima per 2 ore e 1/2 circa, dopodicchè lo riimpasto e lo rimetto a lievitare per altre 2 ore.

2 fase

Dopo che l'impasto sarà lievitato ben benino, prima di infornare la vostra pagnotta, staccate una parte più o meno piccola dall'impasto, riponetela in un barattolo o contenitore di vetro e riponetela in frigorifero, vedrete che questo pezzetto di pasta continuerà a lievitare..a quel punto avrete la vostra pasta madre, che potrete utilizzare al posto del tradizionale e chimico lievito di birra.


Chiaramente anche questa pasta madre andrà rifrescata, per evitare che si fermino i fermenti che danno vita alla lievitazione.


rinfreschi

Prendete la pasta madre dal barattolo nel frigorifero ( che diciamo peserà 100g. ) e lavoratela nuovamente con la farina ( nella stessa quantità della pasta madre, quindi 100 g. ) e l'acqua alla quale questa volta aggiungerete dello zucchero o del miele (1 cucchiaio)...faranno ripartire i fermenti della lievitazione, fatta questa operazione rimettetela nel barattolo, che rimetterete in frigorifero.

Il risultato sarà quello che ho fotografato...eccezziunale veramente!!!!

mercoledì 3 giugno 2009

il lievito naturale

così si presenta il lievito mezz'ora dopo averlo riimpastato

...a quanto pare mi è riuscito il lievito naturale, oggi mamma Lidia, ovvero la mamma di Pippo, lo ha usato per fare l'impasto per la pizza e, udite udite, ha lievitato...quindi funziona, cel'ho fatta!!!
Ora l'ho riimpastato con acqua, farina e due cucchiaini di zucchero, che serviranno per far ripartire la fermentazione...così che si rigeneri la pasta madre.
Dopo aver mangiato la pizza saprò dire se l'esperimento è completamente riuscito, e subito dopo divulgherò il procedimento per ottenere del buon lievito naturale.





questa invece è la pizza ripiena appena uscita dal forno...sembra che sia venuta bene...
è venuta bene, l'abbiamo appena mangiata per pranzo, operazione perfettamente riuscita, ottima lievitazione, che bello sono troppo contenta!!

Un duè tre,un duè tre...ulàlàlà questo è il valzer del moscerino...

Alla fine l'ho spuntata, ho avuto la meglio, ieri sera siamo andati alla Sagra.
Dopo una sottile e non troppo velata resistenza del mio "adorato" Filippo, che fino all'ultimo mi chiedeva, comodamente sdraiato sul letto, "ma sei sicura di voler fare questa cosa?in tv stasera danno La grande Guerra!", e a questo punto ci starebbe bene il fotogramma di un film muto, descriverebbe troppo bene le facce che è riuscito a fare per sottrarsi a questo evento mondano.
E già, perchè qui dove mi trovo in questo momento preciso della mia vita, la ridente frazione di Pappiana, la Sagra è l'evento sociale dopo l'Agrifiera, ieri poi era la serata conclusiva, mica pizza e fichi!!
Da circa venti giorni le frazioni intorno e la città madre, Pisa, erano state tappezzate di cartelloni, verdi, arancio e blu sui quali si leggeva a grandi lettere: SAGRA DELLA PADELLATA DI PESCE DI MARE A PAPPIANA, 30-31 MAGGIO 01-02 GIUGNO, vuoi che dopo un'operazione di marketing così violenta io non volessi andare a vedere di cosa si trattava?...no bisognava che io partecipassi!
E fu così che messi un paio di jens ed una maglia a maniche lunghe, ci incaminammo alla volta della Sagra...aiutooo!!!con mia grande sorpresa scoprimmo che nonostante l'ora tarda, avevamo fatto l'uscita intelligente, c'era un serpentone di fila variopinta.
..chiaramente mi sono sentita di nuovo dire, "...ma sei sicura, guarda che fila????",ma io ho tenuto duro e sono andata a prendere il menù, che così diceva, rullo di tamburi....:

Coperto e pane € 1,00
Insalata di mare € 5,80
Impepata di cozze € 6,00
Farfalle alla crema di scampi € 8,00
Pennette alla pescatora € 8,50
Seppie cacciuccate
chissà cosa intendevano dire, ho immaginato che fossero delle seppie con un sughetto, come il più famoso cacciucco alla livornese...che poi c'è una diatriba sulla paternità del cacciucco che per carità... € 7,50
Fritto di mare €7,00
Fritto di totani e gamberi €7,50
Pizza al prosciutto
, e si c'era anche la pizza hai visto mai qualcuno non mangiava il pesce....!!!
Pizza ai funghi
Patatine fritte € 2,50
Pomodori
€ 2,50
Insalata verde € 2,50
Crostata € 2,00
Macedonia € 2,00
e a piè pagina...BUON APPETITO!

Avete letto, no dico, AVETE LETTO, un menù di tutto riguardo, per i prezzi domando venia avrò fatto sicuramente qualche errore, ma grosso modo ci siamo.
Fatta la mossa del menù eravamo ufficialmente in fila!..e che fila! la nostra attenzione è stata quasi immediatamente rapita da un discorso politico tra un signore in bici, capelli bianchi e occhiali da vista quadrati, mani grandi e callose, da lavoratore, ed un giovane padre e marito, che era in fila con la moglie e il figlio.
Una parola ci ha colpito più di ogni altra "Lega"..e subito dopo "noi intanto siamo al governo e voi siete lì a mangirvi le mani, senza poter far niente"...era il signore dalle grandi mani...era toscano...ma aveva votato per Bossi...e parlava dei neger e delle case popolari che hanno rubano agli italiani....e quindi non c'è più speranza se un toscano vota per Calderoli e compagni...ma noi ci siamo subito risollevati da questo brutto pensiero guardando il bambino del giovane papà che giocava come un indemoniato con la sua PSP...aveva due occhi iniettati di sangue e due pollici bionici.
Eccoci eccoci, è arrivato il nostro turno, possiamo ordinare, dopo una serie di timide domande per capire come funzionava il meccanismo della Sagra, cel'abbiamo fatta e per la modica somma di € 22,70, che poi ci ha fatto anche lo sconto di 20 cent., ci siamo accaparrati due fritture di calamari e gamberi, una porzione di patatine e una di insalata verde, evviva, eravamo dentro.
Dopo un iniziale senso di smarrimento, abbiamo capito come dovevamo fare, non senza chiedere chiaramente, ci siamo seduti su uno scanno, e subito è arrivato un delizioso e celere omino a sparecchiare e ripulire il pezzetto di tavolo che ci eravamo aggiudicati.
Fu così che ebbe inizio la nostra Sagra.
C'erano le famigliole, con nonna e bimbini al seguito, c'erano i truzzi sigaretta in mano, fidanzate platinate e amici tatuati al seguito: "hey...capo..vieni a pulirci il tavolo"...e poi c'eravamo noi.
Nel frattempo è arrivata la nostra frittura, era bella, sembrava buona, era buona...dopo esserci rifocillati e aver sbevacchiato un pò di vinello annacquatello, abbiamo deciso di andare a sentire il cantante che allietava la serata...
In un campo d'erba attiguo alla zona food, questo scenario si è aperto ai nostri occhi:
tavolini in plastica bianca con dentro gli ombrelloni aperti, stile piazzetta di un paesino di mare, ingombri di gente che chicchierava e beveva, una piattaforma di legno con scatenati ballerini che la facevano risuonare con le suole delle scarpe, e lì in fondo, sotto una tettoia di cannucce, illuminato dalla luce di un faro, c'era lui il "pianista di piano bar"( liberamente tratto da De Gregori)...che non era solo, era accompagnato da lei, la cantante di piano bar: sandali dorati dal tacco vertiginosamente alto, perchè se ti sporgevi ti venivano le vertigini, tubino nero super iper stretto, con pancia in primo piano e per finire toppino rigorosamente nero, perchè il nero sfina, con mega tette sullo sfondo...che dire, uno spettacolo d'altri tempi, ma che bello vedere tutta questa umanità che ride, mangia e balla...se non fosse che poi ti viene da pensare che sono stati tutti riprogrammati dalla forza occulta della televisione...che amarezza!!..ma è solo un attimo, poi torna il sorriso e le belle sensazioni che ti regalano questi ignari teatranti.
A questo punto ci sentiamo pronti a tornare a casa, non prima di aver fatto un salto all'ARCI di Pappiana per comprarci due croccantini Sammontana, che sono quei coni giganti con la crema al torroncino, che avevamo visto la pubblicità nel pomeriggio e vuoi che non ci facevamo convincere immediatamente a mangiarne uno...quale suggello migliore per una serata alla Sagra!

martedì 2 giugno 2009

...aspettando che lieviti...e poi cuoccia...

Erano le tre ed io avevo da poco riimpastato la pasta del pane,che ancora doveva lievitare almeno almeno un altro paio di ore, perchè quando faccio il pane io lo faccio lievitare due volte.
Vi spiego, impasto una prima volta la farina, o le farine, a me piace fare un pane semiintegrale, così mischio le farine, integrale per due terzi e di tipo "0" per il rimanente terzo; dicevo che faccio un primo impasto di acqua, lievito di birra e farina, e lo lascio lievitare per circa due ore e mezzo, trascorso questo tempo lo riprendo, lo riimpasto e lo ripongo nuovamente a lievitare per almeno altre due ore.
Ecco mi trovavo proprio a questo punto della lavorazione del pane, quando mi sono messa davanti al computer e ho aperto la pagina del blog di Romì, ovvero mia cognata, moglie del fratello maggiore del mio amato o amante che dir si voglia alla latina, Filippo.
Leggendo l'ultimo scritto del suo blog http://bonasorte.blogspot.com ho pensato che, perchè no, forse potevo farne anch'io uno tutto mio e così eccomi qui....
Dopo aver infonato l'impasto del pane, che nel frattempo era diventato gonfio gonfio e soffice soffice, ho finito di mettere a punto le varie impostazioni, che ancora per la verità un pò mi sfuggono.
Ed ora alle 18:05, con il forno ormai spento, ed il pane ormai cotto mi dedico al mio primo scritto sul mio nuovo blog...evviva!!
Per prima cosa dovevo scegliergli un nome, al blog, cosa che in realtà è stata assai semplice, avevo solo due nomi in ballottaggio: Dona Flor e i suoi due mariti e Gabriella Garofano e Cannella, entrambi titoli di due famosissimi libri del famosiiiissssimo Jorge Amado.
Ero a Roma, correva l'anno 2002, quando conobbi Francesca, Sacchi per gli amici, fu lei a presentarmi a tutti gli altri.
Il Puglia era uno di loro, alto alto e magro magro, un pò fido dido, un pò papà gamba lunga, con due occhi neri sbrilluccicanti, ogni volta che vedeva un amico, ogni volta che parlava di quello in cui credeva, in cui crede ancora ovviamente, che spesso monopolizzava le discussioni e poi alla fine diventano sempre una sorta di monologo, è così, è proprio lui così era la prima volta che lo incontrai e così è ancora adesso, è il Puglia.
Vegetariano convinto, ama la cucina ed è infinitamente curioso, giacchè infinitamente intelligente, sin dalle prime volte che ci vedevamo in casa della Fra io ero diventata l'addetta ufficiale al pasto collettivo, e lui incuriosito da questa nuova amica di Sacchi, che sempre cucinava per tutti, gironzolava intorno alla cucina.
Finchè un bel giorno, in cui avevo cucinato per tutti a casa sua, mi disse :".....tu mi ricordi proprio Dona Flor.."ed io, che a quell'epoca ero piccola piccola ed ignoravo ancora tante cose, candidamente dissi: "E chi è Dona Flor?"...fu così che dopo una breve spieazione conobbi J. Amado e "Dona Flor e i suoi due mariti".
Dopo aver letto il libro che felicità essere paragonata a Dona Flor!!
Qualche anno dopo, se la memoria non mi inganna, in casa di un mio amico dove, nel mio pererinare, mi ero accampata, per un periodo più o meno lungo, mi capitò fra le mani, "Gabriella Garofano e Cannella", che lessi alla luce di una mini "abbajur", in un letto a castello della stanza degli ospiti.
Subito mi immaginai Ilheus, e Gabriella, che profumava di garofano e cannella, e il bar dell'arabo Nacib, e le polpettine di pesce, e gli anacardi, e il cocco, e la moquequa di granchio...e tutte le leccornie che Gabriella cucinava e cucinava e cucinava senza posa...
Oggi, mentre sceglievo il nome del mio blog, ho ritrovato l'atmosfera, le sensazioni, gli odori e i sapori che erano rimasti sepolti nella mia immaginazione dopo essermi imbattuta in "Gabriella Garofano e Cannella".
Dunque quale titolo migliore!!!

P. S. ...dimenticavo di dire che sto cercando di fare il lievito naturale...così da non utilizzare più il lievito di birra...se mi riesce.